Giuseppe Milano Giuseppe Milano
  • Per iniziare a conoscermi
  • Per scoprire cosa faccio
  • Per metterti in contatto con me
Archivi
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Febbraio 2020
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Settembre 2017
  • Novembre 2016
  • Aprile 2016
Categorie
  • Agricoltura
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Ecologia integrale
  • Economia circolare
  • Energie rinnovabili
  • Eventi
  • Finanza green
  • Innovazione sociale
  • Mobilità sostenibile
  • Pubblicazioni
  • Rassegna stampa
  • Riuso e riciclo
  • Transizione digitale
  • Trasformazione culturale
  • Turismo esperienziale
Meta
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Email: [email protected]
Likes
Followers
Subscribers
Giuseppe Milano Giuseppe Milano
  • Per iniziare a conoscermi
  • Per scoprire cosa faccio
  • Per metterti in contatto con me
  • Cittadinanza attiva
  • Innovazione sociale
  • Pubblicazioni
  • Trasformazione culturale

La sfida dei “carusi” di Lentini

  • 20/02/2020
Total
0
Shares
0
0
0
0
0

Il Giornale dell’Architettura, che ringrazio, ha pubblicato questo mio articolo sulla mirabile esperienza di rigenerazione urbana avviata a Lentini, in Sicilia.

Nella Sicilia incubatore a cielo aperto di innovazioni sociali e ibridazioni culturali, nella quale brillano le stelle di Favara (Farm Cultural Park)  e Mazara del Vallo (Periferica), può succedere che nasca un collettivo costruito sulla trasversalità dei saperi e sulla diversità dei pensieri.

Succede nella Lentini dello storico filosofo presocratico Gorgia, per il quale “gli uomini retti sono onore e ornamento della città, del corpo lo è la bellezza, dell’anima la saggezza, dell’azione la virtù, del pensiero la verità”. Succede in un territorio simile a tanti altri di quel Mezzogiorno periodicamente descritto da Censis e Svimez come “deserto” dal quale fuggono soprattutto le più giovani generazioni per mancanza di opportunità.

Qui, invece, un gruppo vivace e determinato “di giovani e diversamente giovani”, Badia Lost & Found, ha deciso di sfidare la rassegnazione con la mobilitazione, valorizzando un bene comune di particolare rilievo. Palazzo Beneventano ricade, infatti, in un distretto urbanistico di stampo “nobiliare”: oltre ai Palazzi delle famiglie Aletta, Alaimo, Bonfiglio, De Geronimo, Pisano-Baudo, Scammacca, nell’area sono riconoscibili latomie di età greco-romana e diversi complessi di culto.

L’edificio, oggi di proprietà comunale e progettato nel 1887 da Carlo Sada (già architetto del Teatro Bellini a Catania), dal 1994 al 2007 fu parzialmente restaurato con fondi europei, ma, per l’interruzione dei lavori nel 2011, la struttura venne abbandonata. Palazzo Beneventano, riconosciuta fino al 2015 più come palestra per vandali che come patrimonio culturale, era privo di un’adeguata destinazione d’uso e di un’accurata organizzazione degli spazi.

«La riqualificazione del palazzo – racconta Giorgio Franco, 28 anni, esperto in Beni Culturali, già presidente della sezione locale di Italia Nostra – è un’azione partita dal basso. Il nostro è un gruppo intergenerazionale ed eterogeneo di cittadini, dal quale sono nati prima la sezione locale di Italia Nostra e, successivamente nel 2017, il progetto Badia Lost&Found, dal nome del quartiere sul quale investiamo il nostro entusiasmo.

La nostra resilienza – continua Franco – è frutto del seme dell’appartenenza che ogni giorno innaffiamo non volendo veder seccare la bellezza del nostro territorio. Il nostro intervento di restauro (con fondi autoprodotti da attività culturali nel medesimo sito e grazie alle aziende del territorio) ha avuto un carattere sia architettonico, sia antropologico, agendo sulla sfera materiale e immateriale, per far comprendere a tutti i cittadini che quel bene apparteneva a loro». 

Il gruppo guidato da Franco è attivo da oltre tre anni mezzo con un impegno che, dal 2016, ha permesso un’inedita esperienza di fruizione del patrimonio culturale: 800 laboratori didattici, 30.000 visitatori, modelli 3d ed audioguide per non vedenti, abbattimento di barriere architettoniche, 8 tesi di laurea, museografia degli spazi, virtual tour, oltre 200 mostre multidisciplinari e 2 night experience.

Nel 2018 il progetto è stato selezionato per la finalissima del Bando “Culturability”, risultando tra i migliori 15 progetti d’Italia (su 351 partecipanti), conseguendo, inoltre, il 40° posto (su 300 partecipanti) al bando “Creative Living Lab” del MiBACT.

La tenacia e l’utopia, il pragmatismo e il sano protagonismo di questo collettivo ibrido stanno ridisegnando il territorio e rimodellando i “paesaggi interiori” di chi lo vive quotidianamente. «Il quartiere Badia, cuore del centro storico – riprende Franco – soffre degli stessi problemi che affliggono tanti borghi italiani: spopolamento e crescita delle disuguaglianze, impoverimento culturale e degrado. Con gli abitanti del quartiere e con le scuole del bacino geografico stiamo cercando, pertanto, di contrastare questa “desertificazione” sociale e culturale.

Il nostro programma ha permesso a Palazzo Beneventano di configurarsi come icona identitaria e di essere percepito come “bene comune” per l’intero territorio. In modo particolare, pensiamo ai nostri coetanei e alle più giovani generazioni: cerchiamo d’infondere coraggio e speranza. E siamo lieti che, dal 2017, una cinquantina di persone siano tornate a vivere e a frequentare Badia».

In una regione dove sono numerosi i giovani che non studiano e non lavorano, può una simile azione collettiva diventare un’impresa sociale generatrice di un reale sviluppo sostenibile? «In un Paese in cui oltre il 70% del patrimonio artistico e storico è abbandonato al suo destino – conclude Franco – la riqualificazione funzionale di un bene culturale dismesso può essere il catalizzatore ideale per una riconnessione sentimentale nella comunità di riferimento.

Con il supporto di Legacoop, volendo perseguire la via della prosperità inclusiva, tra qualche mese ci costituiremo come cooperativa sociale. Oltre a Palazzo Beneventano, nel 2020 saremo impegnati nel recupero di un altro prezioso bene culturale dimenticato del nostro territorio, sito a Carlentini – presto i dettagli – nel proposito di trattenerne, secondo una visione sempre più strutturale, le intelligenze e i talenti.

Per fare di una vocazione individuale una professione a beneficio di tutti. La principale forma di amore che conosciamo, alla fine, è questa: testimoniare la nostra appartenenza non smarrendo la speranza e consolidando una nuova “coscienza dei luoghi” che possa innervare il cambiamento che auspichiamo».

Total
0
Shares
Share 0
Tweet 0
Share 0
Share 0
Share 0
Related Topics
  • Beni culturali
  • Engagement
  • Innovazione sociale
  • Lentini
  • Partecipazione
  • Rigenerazione urbana
  • Sicilia
Articolo Precedente
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Ecologia integrale
  • Innovazione sociale
  • Pubblicazioni

La prima foresta urbana del Mezzogiorno

  • 02/05/2018
Visualizza Post
Articolo Successivo
  • Città e territorio
  • Ecologia integrale
  • Pubblicazioni

La gestione sostenibile delle foreste

  • 20/05/2020
Visualizza Post
You May Also Like
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Mobilità sostenibile
  • Trasformazione culturale
  • Turismo esperienziale

Da Trieste a Lubiana, tra storia e natura

  • 21/08/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Trasformazione culturale

La temperatura di bulbo-umido è letale?

  • 10/07/2022
Visualizza Post
  • Cittadinanza attiva
  • Innovazione sociale
  • Transizione digitale
  • Trasformazione culturale

Dalla parte giusta della storia

  • 27/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Energie rinnovabili
  • Eventi

Le parrocchie: comunità energetiche?

  • 23/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Ecologia integrale
  • Trasformazione culturale

Il termometro della follia

  • 21/06/2022
Visualizza Post
  • Economia circolare
  • Finanza green
  • Trasformazione culturale

Decarbonizzare come finalità d’impresa?

  • 19/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Innovazione sociale
  • Riuso e riciclo

L’outdoor gardening di Jebbia

  • 10/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Energie rinnovabili
  • Innovazione sociale
  • Rassegna stampa

Per una Puglia carbon neutral

  • 06/06/2022

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Giuseppe Milano
  • Per iniziare a conoscermi
  • Per scoprire cosa faccio
  • Per metterti in contatto con me
Ingegnere e urbanista. Giornalista ambientale e Segretario Generale di Greenaccord Onlus

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.

Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}