Giuseppe Milano Giuseppe Milano
  • Per iniziare a conoscermi
  • Per scoprire cosa faccio
  • Per metterti in contatto con me
Archivi
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Febbraio 2020
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Settembre 2017
  • Novembre 2016
  • Aprile 2016
Categorie
  • Agricoltura
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Ecologia integrale
  • Economia circolare
  • Energie rinnovabili
  • Eventi
  • Finanza green
  • Innovazione sociale
  • Mobilità sostenibile
  • Pubblicazioni
  • Rassegna stampa
  • Riuso e riciclo
  • Transizione digitale
  • Trasformazione culturale
  • Turismo esperienziale
Meta
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Email: info@giuseppemilano.com
Giuseppe Milano Giuseppe Milano
  • Per iniziare a conoscermi
  • Per scoprire cosa faccio
  • Per metterti in contatto con me
  • Cittadinanza attiva
  • Innovazione sociale

L’ascensore (sociale) è fermo. Da troppo

  • 01/05/2022
Total
0
Shares
0
0
0
0
0

Dall’inizio dell’anno, a causa degli incidenti sui luoghi di lavoro, stanno morendo più persone che api sterminate dai cambiamenti climatici. Al 31 marzo le vittime erano quasi 190.

Dall’inizio dell’anno, oltre 100mila giovani hanno lasciato il loro posto di lavoro a tempo indeterminato perché scontenti non solo del salario, ma soprattutto dell’etica aziendale. Nello stesso periodo e in aumento dal 2019, molti under45 – e non più solo gli under30 – stanno emigrando in Olanda e in Germania, in Spagna e in Scandinavia, perché letteralmente sfibrati da una burocrazia inefficiente (che impiega 14 anni, a titolo di esempio, per sbloccare il primo parco eolico offshore italiano).

Dall’inizio dell’anno, soprattutto nel Mezzogiorno, sono aumentati i neet (dell’1,7%), i giovani che non studiano e che non lavorano, perché non hanno più fiducia nelle Istituzioni locali narcotizzate dal consenso e prive, ancora, della necessaria visione a medio-lungo termine che richiederebbe un radicale cambio di mindset.

Nonostante la Costituzione, in questo nostro amato e disgraziato Paese, il lavoro non è un diritto, ma un privilegio. Lo è soprattutto, tremendamente, in alcuni territori dove questo benefit è assicurato dai clan o dai suoi prestanomi in giacca e cravatta e non dallo Stato.

Le periferie, che dovremmo chiamare poliferie (perché pure le parole sono importanti, oltre ai diritti), sono già e sarebbero uno straordinario laboratorio diffuso di innovazione sistemica perché la creatività emozionale nasce sempre dalla marginalità esistenziale.

L’ascensore, non solo quello sociale, è cosi fermo che può succedere di non accorgersi per diverse ore di chi – come alla Farnesina – è caduto nel suo vano tecnico.

Eppure, mentre sul divano ergonomico della nostra società pigra e vecchia hanno trovato posto i beneficiari del reddito di cittadinanza e molti politici che non hanno mai lavorato in vita loro, nel Paese reale – su impulso di tanti giovani, di donne, di professori e manager illuminati – stanno germogliando una pluralità di iniziative eccezionali che profumano di futuro perché sono attraversate dai semi generativi della prossimità e della sostenibilità.

Tenere insieme economia ed ecologia, innovazione e visione, è possibile. Fare insieme è essenziale. Oggi tutto è interconnesso e tutti sono in relazione.

A quelli che lottano e che fanno ogni giorno nient’altro che il proprio dovere va il mio sincero e grato pensiero in questo primo maggio, in un mondo che predica la pace, ma pratica la guerra.

Total
0
Shares
Share 0
Tweet 0
Share 0
Share 0
Share 0
Related Topics
  • Diritti
  • Lavoro
  • Legalità
  • Neet
  • Primo Maggio
  • Sicurezza
Articolo Precedente
  • Città e territorio
  • Ecologia integrale
  • Energie rinnovabili
  • Mobilità sostenibile
  • Transizione digitale

Le 100 città europee “carbon neutral”

  • 28/04/2022
Visualizza Post
Articolo Successivo
  • Economia circolare
  • Pubblicazioni
  • Riuso e riciclo

Il riuso dei mozziconi di sigaretta

  • 03/05/2022
Visualizza Post
You May Also Like
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Mobilità sostenibile
  • Trasformazione culturale
  • Turismo esperienziale

Da Trieste a Lubiana, tra storia e natura

  • 21/08/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Trasformazione culturale

La temperatura di bulbo-umido è letale?

  • 10/07/2022
Visualizza Post
  • Cittadinanza attiva
  • Innovazione sociale
  • Transizione digitale
  • Trasformazione culturale

Dalla parte giusta della storia

  • 27/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Cittadinanza attiva
  • Energie rinnovabili
  • Eventi

Le parrocchie: comunità energetiche?

  • 23/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Ecologia integrale
  • Trasformazione culturale

Il termometro della follia

  • 21/06/2022
Visualizza Post
  • Economia circolare
  • Finanza green
  • Trasformazione culturale

Decarbonizzare come finalità d’impresa?

  • 19/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Innovazione sociale
  • Riuso e riciclo

L’outdoor gardening di Jebbia

  • 10/06/2022
Visualizza Post
  • Città e territorio
  • Energie rinnovabili
  • Innovazione sociale
  • Rassegna stampa

Per una Puglia carbon neutral

  • 06/06/2022
1 commento
  1. Pingback: Dalla parte giusta della storia - Giuseppe Milano

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Giuseppe Milano
  • Per iniziare a conoscermi
  • Per scoprire cosa faccio
  • Per metterti in contatto con me
Ingegnere e urbanista. Giornalista ambientale
e Segretario Generale di Greenaccord Onlus

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.